Lavinia Turra
Passare con gli occhi sugli abiti esili appesi ad una gruccia, trovare la stessa etichetta, discretamente impressa su sottili strisce di cotone, ed un nome che rassicura. Lavinia Turra. Il cammino della stilista bolognese è lento ma sentito, ispira la capacità di durare e restare nel tempo, segnarlo e lasciarsi toccare, levigare da questo. Un viaggio fatto di abiti in quanto tali, in quanto oggetti che entrano a far parte della vita di una persona e vi restano. All’incalzante ricambio del guardaroba imposto dalle case di moda, risponde con la forza di abiti fatti per scavalcare la semplice stagionalità che ci assilla di proposte e ritorni. Capi che si rivestono della loro dignità di abiti, portatori di un valore intrinseco che si esprime nei ricordi che evocano, negli oggetti di una vita, contro il pensiero consumistico intorno. Guardare un abito nell’armadio e ammirarlo adagiato sul letto, sentirne il peso, la consistenza e il valore, intuirne l’essenza di oggetto palpabile e ingegno fruibile, bellezza che cresce e si afferma nel tempo, intramontabile canone.
To look at slender garments on their hangers, to find the same brand, delicately printed on thin cotton labels. A reassuring name: Lavinia Turra.The evolution of this Bolognese stylist has been slow but significant and suggests duration; marked and matured by time, it leaves its mark. Her garments are objects which permanently belong to a person’s life; by proposing clothes that are meant to surpass the idea of fashion seasons, she counteracts the unending changes that the world of fashion tries to impose upon us, and offers dignified valuable items whose worth is expressed in the recollections they conjure up, as opposed to the trends of consumerism.
To look at a garment hanging in the wardrobe, then to admire it as it lies on our bed; to feel its weight, substantiality and value, to grasp its essence as a real object and enjoy it as the product of a talented mind, to see beauty and its eternal canon growing and taking shape in time.