The Bucket Bag
La borsa, nella sua accezione femminile, fa il suo ingresso tra gli accessori alla fine del XIX° secolo, periodo in cui le donne cominciano a viaggiare frequentemente e ad avere la necessità di portare con loro numerose suppellettili. Ricche di scomparti e spesso marchiate con le iniziali della proprietaria, le borse conoscono una prima diffusione agli inizi del ‘900, subito interrotta dal Primo Conflitto Mondiale. In quegli anni la frivolezza della Belle Epoque e la spensieratezza della mondanità vengono messi da parte e trovano spazio modelli funzionali e robusti.
Alla conclusione del conflitto, abbiamo di fronte una nuova donna, dinamica, sportiva, talvolta androgina (à la garçonne) e nuovi modelli di borse che finiscono per assecondare il gusto di quegli “Anni Folli”. Compaiono le prime pochette ma anche delle borse comode, da appendere al braccio, nello stile delle Suffraggette. Mentre Coco Chanel diventa l’interprete di una femminilità rigorosa, elegante e confortevole, Elsa Schiapparelli abbina alle sue fantasiose borse cappelli dalle ispirazioni più disparate. E proprio negli anni in cui Hermes è attivo a Parigi e Gucci e Gherardini lo sono in Italia, vede la luce una delle prime borse a secchiello: in assoluto uno dei modelli più particolari nella storia dell’accessorio.
È infatti del 1935 il primo secchiello cilindrico di Elsa Schiapparelli e del 1937 quello in cinghiale presentato da Gucci; Hermès successivamente lo farà conoscere al grande pubblico, proponendolo come accessorio estivo.
Gli anni ’40, segnati dal clima di cupezza della guerra e dalle restrizioni autarchiche, diffonderanno in Italia nuovi materiali, tendenzialmente più poveri. Faranno la loro comparsa il cosiddetto cuoietto “autarchico” (similpelle) e il dentice, che verranno impiegati anche sulle borse come il secchiello in genere realizzate con pellami pregiati.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale Parigi assumerà un ruolo primario per la moda e riscoprirà, per prima, il gusto della vita mondana, della raffinatezza e della cura di sé. Gli accessori diventeranno sempre più spesso abbinabili alle scarpe, per tessuti e colori, e dopo aver superato il formalismo stilistico degli anni ’50, conosceranno un nuovo periodo di sperimentazione.Le forme strutturate saranno molto diffuse (bauletti, cartelle, ecc.) e il cambiamento dello stile di vita delle donne, sempre più dinamiche, decreterà il definitivo successo dei modelli funzionali. Saranno quelli gli anni in cui la borsa a secchiello guadagnerà un posto fisso tra le proposte delle più importanti maison di moda e nei cataloghi dei più celebri marchi di valigeria.
Pochi accessori hanno conosciuto un successo così duraturo e una tale versatilità, così come pochi modelli di borsa sono stati interpretati dalle più diverse realtà del mondo della moda e del lusso.
Women’s bags made their appearance among accessories at the end of the XIX century, when women started to travel and had to bring along a number of objects. Rich in compartments, the bags, which often bore the owner’s initials, first became widespread early in the XX Century, although their spread came to a standstill with World War I, when the frivolities and worldly light-heartedness of the Belle Epoque were set aside and made way for functional, robust models. The end of the War saw the rise of a new dynamic, sporty, masculine-like type of woman, and new models of bags were created to suit the taste of those ‘crazy years’. The first pochette bags were followed by larger bags to be carried on the arm, in the style of the suffragettes. As Coco Chanel became the interpreter of an elegant and comfortable feminine look, Elsa Schiapparelli matched her fanciful bags with hats drawing on the most varying sources of inspiration. In the very years when Hermes was prominent on the Parisian scene, and Gucci and Gherardini were renowned in Italy, one of the first bucket bags made its appearance, one of the most peculiar models in the history of accessories. In fact, Elsa Schiapparelli’s first cylindrical bucket bag dates from 1935, and Gucci’s pigskin leather one from 1937, whereas it was Hermés who proposed it to the general public as a summer accessory. Marked by the gloomy atmosphere of the war and by the restrictions brought about by autarky, the Forties saw the advent in Italy of new materials of poorer quality, like autarkic leatherette and ‘mermaid skin’ (dentex) which came to be used to make articles like the bucket bag generally manufactured with valuable materials. At the end of World War II Paris took on a primary role in fashion and took the lead in rediscovering the taste for refinement, self-care and fashionable life. Fabrics and colours in accessories were increasingly matched to footwear, and, after their formal style of the Fifties, the items went through a new season of experiment. Structured forms became widespread (travelling cases, briefcases etc.), and the changes in the lifestyle of women, now more and more dynamic, led to the permanent success of functional models. In those years the bucket bag featured permanently among the proposals of the leading fashion firms, and in the catalogues of the most renowned brands of leather goods. Few accessories have enjoyed the long-lasting success and versatility of the bucket bag, and few bag models have by comparison had as many varying interpretations in the world of luxury and fashion.
Louis Vuitton
Le borse e le valigie in pelle Louis Vuitton hanno scritto le pagine più importanti della storia della valigeria di lusso e sono state portatrici di una moda cosmopolita, all’avanguardia e non dimentica delle tradizioni e dell’artigianalità. La sua storia comincia quasi due secoli fa, quando nel lontano 1835, il giovane Louis Vuitton abbandona il suo paese natale per cercare fortuna a Parigi; a soli 14 anni trova lavoro come apprendista presso uno dei tanti fabbricanti di bauli dell’epoca e comincia la sua avventura. Ben presto la sua fama si diffonde in tutta Europa, tanto da spingerlo, nel 1857, alla creazione di una sua maison e alla firma del celebre baule Vuitton, ancor’oggi icona di eleganza e di stile. La texture Monogram Canvas con le iniziali L.V. diventeranno presto un must e il segno di riconoscimento di modelli di borse e bauli senza tempo; l’inaugurazione nel 1914 del primo negozio sugli Champs Elysées è la conquista del cuore di Parigi e già nel secondo dopoguerra, in tutto il mondo, comincia l’apertura di numerosi punti vendita. La Noè Bag – dal nome del leggendario personaggio biblico amante del vino – nasce nel 1932 per soddisfare una curiosa richiesta di un produttore di Champagne che desiderava una borsa che riuscisse a contenere cinque bottiglie del famoso spumante francese. La Louis Vuitton Bucket, archetipo della borsa a secchiello, viene invece creata nel 1968 ed è tutt’oggi uno dei modelli più amati della collezione.
Louis Vuitton’s leather bags and suit-cases have made an important contribution to the history of luxury leather-goods, the embodiment of a cosmopolitan, avant-garde fashion mindful both of traditions and handicraft. The Firm’s history started as far back as 1835, nearly two centuries ago, when young Louis Vuitton left his village to seek his fortune in Paris. At the age of 14 he started his adventure by serving as an apprentice in the workshop of a trunk manufacturer. His fame soon spread throughout Europe, to the extent that in 1857 he decided to set up a ‘maison’ of his own where he created the renowned Vuitton trunk, to this day an icon of elegance and style. The Monogram Canvas texture with the initials L. V. would soon become a must and the distinctive mark of timeless models of bags and trunks; the opening in 1914 of the Maison’s first Champs Elysées store amounted to the conquest of the heart of Paris, and after World War II the Firm started to open countless shops all over the world. The Noah Bag – from the name of the wine-loving biblical figure – was created in 1932 to meet the curious demand of a Champagne maker who wished for a bag that could contain five bottles of the renowned French sparkling wine. The Louis Vuitton Bucket, an archetype of the bucket bag, was instead created in 1968, and is to this day one of Vuitton’s clients’ favourite model.
Henry Cuir
Modelli senza tempo realizzati in morbida pelle, lavorata e cucita a mano, decorati con materiali naturali; Henry Cuir è un punto di riferimento internazionale per la lavorazione della pelle e la creazione di borse, scarpe e accessori per donna. Forte di un’esperienza trentennale e di diversi punti vendita in Italia, Francia, Giappone e Stati Uniti, il marchio ha saputo imporsi nel tempo grazie alla forza del prodotto e alla sua grande coerenza. I prodotti Henry Cuir segnano la distanza dalle mode ed esprimono una forte ispirazione artigiana, tipica di chi sa trattare nobili pellami con fantasia e gusto del colore.
Elemento caratterizzante di ciascuna collezione è la cucitura “sellaio” basata sull’impiego di filo di lino cerato, a garantire resistenza e impermeabilità, tinto con nuance calde e colori tipici della terra, secondo un’estetica personale impreziosita dall’impiego di murrine, perle di vetro, ambra, osso, bronzo, turchese e corallo.
Anche i secchielli Henry Cuir mantengono l’applicazione di questi elementi, in grado di conferire un appeal a tratti ironico a questi modelli: tra cuciture-decoro, sapienti intrecci di pelli e un uso gioioso del colore, queste borse confermano l’anticonformismo delle scelte della maison e del loro pubblico.
Timeless handmade models sewn by hand out of soft leather and decorated with natural materials; Henry Cuir is an international benchmark for the manufacture of leather products and for the creation of bags, footwear and women’s accessories.
A thirty-year experience, the various stores in Italy, France, Japan and the USA, the strength and consistency of its models have led the brand to unquestionable success over the years.
Far from following trends slavishly, Henry Cuir items express the strong artisanal inspiration that controls their imaginative handling of valuable leather and their taste for colour.
The element that characterises each collection is the typical saddle-stitching based on the use of highly resistant, waterproof waxen flax thread; in warm shades reminiscent of earth colours, the models are aesthetically enriched by the employment of murrhine glass, glass pearls, amber, bone, bronze, turquoise and coral. Even because they are enhanced by the above mentioned materials, Henry Cuir bucket bags can acquire a somewhat ironic appeal. Decorative seams, the skilfully combined employment of different skins and a joyful use of colours are the elements that stand for the unconventionality of the firm and of its public.
Il Bisonte
Un lusso inteso come pellami di pregio e modelli in grado di andare al di là delle mode: Il Bisonte si presenta così, con la sostanza di una storia lunga quasi 40 anni e il desiderio di non smettere mai di sperimentare nuovi materiali e idee.
Per l’Autunno-Inverno 2008/09 le novità sono il nabuk stampa cocco e la vacchetta trattata oro, ad effetto vintage, oltre che i nuovi colori bruciati cognac e nero; i modelli accentuano la loro funzionalità senza perdere in estetica e rifiniture ad effetto: chiusure personalizzate, fibbie e anelli in ottone brunito, canvas di cotone color caramello, kaki, marrone e nero usati a contrasto con la pelle stampata. Presentati questo inverno a Premiere Classe (Parigi) i nuovi prodotti hanno confermato la forza dell’understatement del marchio fiorentino, celebre in tutto il mondo per la forte personalità di queste borse, accessori e ventiquattrore in pelle a concia vegetale.
Tra i pezzi storici delle collezioni Il Bisonte immancabile il secchiello in morbida vacchetta, dalle linee pulite e la sua più recente reinterpretazione curata nei dettagli di stile, come la chiusura a coulisse e i manici morbidi a doppia cinghia. Aggiornato nelle dimensioni, oggi più importanti, il modello continua ad essere caratterizzato dal tipico fondo largo e dalla morbida forma rettangolare ad angoli stondati.
Luxury in terms of valuable skins and models that can outlast all trends: this is how ‘Il Bisonte’ presents itself, with the achievements of a 40-year tradition and the firm resolution never to give up experimenting on new materials and ideas.
For the autumn-winter season 2008-2009 the novelties are crocodile-printed nabuk and vintage-effect gold coloured natural leather, besides the new brownish cognac and black; the models have increased their functionality but have a high aesthetic standard and smart finishing touches: personalised locks, buckles and rings in burnished brass, caramel, khaki, brown and black cotton canvas in contrast with printed leather. Presented last winter at Première Classe (Paris) the new products have confirmed the strength of the understatement of the Florentine brand, renowned all over the world for the strong personality of its bags, accessories and vegetable-tanned leather overnight bags.
Among the historical items in the collections of Il Bisonte the unmistakable bucket bag in soft natural leather, characterised by neat lines and its latest reinterpretation with style details like the ‘coulisse’ shutter and the soft double strap handles. Updated in its enlarged size, the model is still characterised by a typical wide bottom and a soft rectangular silhouette with rounded corners.
Mandarina Duck
Mandarina Duck nasce nel 1977 a Bologna, da un’idea di Paolo Trento, tutt’oggi a capo dell’azienda insieme a Pietro Mannato. Il design innovativo, i colori accesi e i materiali leggeri ma resistenti si rivelano presto una scelta vincente. Borse e accessori, simboleggiati dalla famosa Anatra Mandarina (animale che rappresenta la felicità e la fedeltà), vengono subito apprezzati dagli amanti di uno stile di vita informale, attivo e sempre alla moda. Il Gruppo Mandarina Duck è inoltre, già nel 1983, uno dei primi a promuovere la vendita nei negozi monomarca, tanto da vantare oggi una distribuzione mondiale di 1000 punti vendita, ottanta dei quali sono flagship del marchio. Da alcuni anni inoltre l’azienda ha iniziato una nuova avventura: nel 2002 ha presentato una collezione di orologi e occhiali e nel 2004 una linea di cosmesi. L’affermazione nel mercato internazionale continua a trovare delle conferme: nuovi accordi siglati con BMW per la creazione di borse e accessori firmati MINI, una patnership con Tommy Hilfinger ed un’importante collaborazione con LA PERLA.
Informali, comode, casual: sono le borse a secchiello della nuova collezione Primavera/Estate Mandarina Duck. Le borse a secchiello linea Verve sono realizzate completamente in pelle e curate nei minimi dettagli, presentano quattro tasche esterne e un tessuto tecnico in corrispondenza dell’apertura della borsa. Nelle versioni bianco o nero, sono disponibili in due misure: una piccola e pratica, l’altra molto capiente con una tasca inferiore per le donne che amano un accessorio spazioso.
Mandarina Duck was born in Bologna in 1977 from an idea of Paolo Trento, to this day the manager of the Firm with Pietro Mannato. The innovative design, the bright colours and the light but resistant materials soon proved to be the right choice. Bags and accessories, symbolised by the famous Mandarina Duck ( which stands for happiness and faithfulness), were immediately appreciated by lovers of a dynamic, informal but fashionable lifestyle. Furthermore, as early as 1983 Mandarina Duck Group was one of the first firms to promote sales in single label stores, so much so that it can today pride itself on a world wide distribution in 1,000 shops, eighty of which are flagship stores of the brand. Moreover, a few years ago the Firm embarked on a new project: in fact, in 2002 it presented a collection of watches, eyeglasses and sunglasses, and in 2004 a line of cosmetics. The Firm’s great success on the international market is proved by the new agreements signed with BMW for the creation of bags and accessories labelled MINI, a partnership with Tommy Hilfinger and an important collaboration with LA PERLA. Informal, comfortable, casual: that’s how the bucket bags of the new Spring/Summer Mandarina Duck collection can be defined. The bucket bags of the line Verve are entirely made of leather and characterised by extremely careful details; they have four inside pockets and their openings are closed by a lid in technical fabric. The white or black versions are available in two sizes: a small and practical one, and a larger one with a pocket in its lower part for ladies who want a capacious accessory.